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06.10.2023 - Castelfranco ricorda la tragedia del Vajont

In occasione delle *celebrazioni del 60° anniversario della tragedia del Vajont* l’Amministrazione comunale propone alcune iniziative atte a tenere vivo sia il ricordo del disastro del 1963 sia le riflessioni sul rapporto tra uomo e natura da cui questo stesso disastro è scaturito.

Questa mattina in Municipio la presentazione delle celebrazioni alla presenza del sindaco, Stefano Marcon, dell’assessore alla Cultura, Roberta Garbuio, del direttore del Museo, Matteo Melchiorre, del direttore d’orchestra, Diego Basso e della sig,ra Maria Vecchiatto. Collegato su Zoom da Longarone il sindaco e presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin.

Tra le iniziative la Giunta Marcon sta completando l’iter per l’accoglimento formale della *donazione artistica da parte della famiglia Vecchiato*, nelle persone di Paola, Anna, Maria e Giovanni Vecchiato. L’opera è una notevole scultura in pietra, un bassorilievo, dovuto alla maestria dell’artista bassanese Danilo Andreose (1922-1987).

Il bassorilievo, dal titolo Vajont, non solo entrerà così a far parte del patrimonio artistico cittadino grazie alla generosità della famiglia Vecchiato, ma verrà altresì installato in luogo pubblico presso il recentemente recuperato complesso ex conventuale delle Clarisse. La scultura di Andreose sarà così un segno di memoria indelebile per la comunità castellana, nel ricordo della tragedia del 1963. La data di installazione dell’opera è ora in corso di definizione, e verrà definita una volta perfezionata la procedura autorizzativa della Soprintendenza.

Il dono alla città della scultura di Andreose non sarà tuttavia l’unica iniziativa per il ricordo del Vajont.

L’*ART VOICE ACCADEMY* propone la messa in scena in contemporanea in oltre 130 teatri italiani dello spettacolo Vajonts 23, al Teatro Accademico, evento aperto alla cittadina e gratuito. Grandi attori e allievi delle scuole di teatro, teatri stabili e compagnie di teatro di ricerca, musicisti e danzatori, maestranze, personale dei teatri e spettatori arruolati come lettori si riuniranno non solo nei teatri, ma anche in chiese, scuole, biblioteche, piazze italiane e ciascuno metterà in scena un proprio spettacolo; tutti, però, si fermeranno alle 22.39, l'ora in cui la montagna franò nella diga. ART VOICE ACADEMY mette in scena con gli allievi del corso di teatro, diretti dall'insegnante Gloriana Ferlini, la lettura dell’opera di Marco Paolini.

In *BIBLIOTECA COMUNALE*, inoltre, all’interno della tradizionale rassegna invernale Winter & Writers sarà presentato il nuovo romanzo dello scrittore Antonio G. Bortoluzzi: Il saldatore del Vajont, edito da Marsilio. Il libro racconta attraverso l’esperienza di una visita guidata all’impianto idroelettrico e alla diga un viaggio che fa riemergere nel protagonista i ricordi della sua giovinezza contadina, tra memorie di famiglia e di paese, confidenze di colleghi che al Vajont hanno avuto vittime. Scorrendo le pagine, man mano che i fili e i nodi della memoria vengono rinsaldati, si comprende che le costruzioni umane sono simboli tragici. Antonio G. Bortoluzzi, narratore cresciuto nella cultura contadina di montagna e che da tanti anni lavora nella zona industriale di Longarone, con questo romanzo ci racconta un disastro del Vajont che interroga, tanti anni dopo, non solo i responsabili, ma tutti noi.

Data creazione: 06-10-2023    |    Data ultimo aggiornamento: 06-10-2023